“Non sarebbe bello essere dei maghi?

In realtà tutti noi possiamo congelare il tempo, 1/60 di secondo alla volta,

questa non è magia?”

Mi chiamo Lorenzo, e me la cavo a fare foto, almeno così mi dicono. La vera questione qui però, è che io vivo la fotografia, la respiro ogni giorno, scatto da quando ero alto meno del mio treppiede. Il mio stile si è evoluto insieme alla mia attrezzatura, come alle mie tecniche e le cose che mi piace raccontare. Scatto in digitale, da qualche anno gli affianco l’analogico, sì la cara vecchia pellicola che guardo con “nostalgia-moderna”, per il mood, lo slow-down tecnico, più che per reale mancanza, ho preso in mano il mio primo rullino pochi anni fa. Ho sperimentato tanto, viaggiato ancor più e continuo, e continuerò, sempre di più, perché è alla base di quell’evoluzione che permette di rinnovarsi e così continuare sempre a godere di ciò che fai. Ad un certo punto arriva il momento in cui ti rendi conto che il come e con cosa scatti sono solo gli strumenti per raccontare la tua storia, e che è giusto che si evolvano, e con i quali è doveroso divertirsi e sperimentare, sennò dov’è il divertimento? Ma che non possono essere il fine, ma devono rimanere il mezzo per dire al mondo chi sei, ancora meglio se lo si urla, di questi tempi è difficile farsi sentire. Il mio viaggio continua, dove arriverà non lo so, ma mi auguro non arrivi mai, il piacere sta in cosa si scopre nel cammino. Intanto però…

Cos’ho scoperto? Che la fotografia è un mondo, immenso, grande come Giove.

Come lo si esplora? Vivendoci dentro.

Quindi chi sono? Appunto… Chi sono se il mio stile cambia, la mia attrezzatura cambia, le mie storie cambiano… Io sono la costante che cerca sempre nuovi racconti e nuovi modi per congelarli nel tempo.